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A TAVOLA ANCORA TROPPI ERRORI, A COMINCIARE DALLA COLAZIONE

2019-11-25 14:53

Admin

Rassegna stampa, REDAZIONALI,

A TAVOLA ANCORA TROPPI ERRORI, A COMINCIARE DALLA COLAZIONE

Tanti trascurano il primo pasto della giornata. «Dimenticati» i legumi, appena sufficienti frutta e verdura, troppa la carne. «

Tanti trascurano il primo pasto della giornata. «Dimenticati» i legumi, appena sufficienti frutta e verdura, troppa la carne. «Gli italiani fanno ancora troppi errori a tavola». Così Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione, sintetizza i risultati dell’Indagine nazionale sui consumi alimentari in Italia condotta dall’Istituto su oltre tremila persone fra il 2005 e il 2006, i cui risultati definitivi sono stati pubblicati di recente. 
INDAGINE - I partecipanti sono stati arruolati in tutto il Paese ed è stato chiesto loro di compilare un diario alimentare per tre giorni consecutivi, bilanciando giorni festivi e feriali e ripetendo la rilevazione in diversi momenti dell’anno per tenere conto della variabilità stagionale. Uno dei risultati più evidenti è che nonostante tutte le raccomandazioni a non farlo, tuttora trascuriamo la colazione: c’è chi beve solo un caffè, chi magari aggiunge due biscotti, così in media il primo pasto della giornata è meno abbondante del dovuto. «Dovremmo introdurre il 20 per cento delle calorie, arriviamo appena all’11 per cento. Risultato, a pranzo siamo affamati e mangiamo di più - riferisce Ghiselli -. Poi, per correre ai ripari e smaltire il peso, si fa un altro sbaglio: anziché ridurre in modo equilibrato l’apporto calorico la maggioranza taglia solo pane e pasta, senza diminuire proteine e grassi che consumiamo in eccesso». Il pranzo resta il pasto più amato, visto che introduciamo a mezzogiorno circa il 43 per cento delle calorie giornaliere; poi però, complice la colazione scarsa, a cena esageriamo e arriviamo al 38 per cento delle calorie, decisamente troppe per il pasto che precede il riposo.

ALIMENTI - E se la distribuzione dei pasti non è ideale, non va meglio con le scelte alimentari: per il consumo di frutta e verdura, con 418 grammi al giorno, siamo appena sopra al minimo sindacale indicato dalla FAO (400 grammi). Il frutto preferito degli italiani è la mela, mentre le verdure che scegliamo più spesso, escludendo il pomodoro in tutte le sue forme (come le conserve) sono lattuga e carote. Ci confermiamo amanti di pasta, pane e pizza che la fanno da padroni sulle nostre tavole: oltre il 90 per cento del campione li ha portati in tavola almeno una volta nei tre giorni dell’indagine e in media mangiamo quasi un etto di pane al giorno a cui si aggiungono 50 grammi di pasta. Fra i formaggi stravince la mozzarella, il merluzzo è il pesce preferito dalla maggioranza. Tuttavia pesce e uova, alimenti salutari e buoni, vengono consumati una volta alla settimana soltanto dal 70 per cento degli italiani. Che oltretutto snobbano i legumi, fra i cibi più salutari a nostra disposizione: li mangia una volta a settimana solo un italiano su tre.

TROPPA CARNE - In compenso è davvero troppa la carne, fresca e conservata: mangiamo in media 700 grammi di carne rossa alla settimana, mentre l’International Agency for Research on Cancer consiglia di limitarsi a 400 per non aumentare il rischio di tumore. Amiamo soprattutto la carne di bovino, rispetto al pollo e altre carni bianche: insomma, un vero disastro. «Introduciamo il doppio delle quantità raccomandate di salumi e in media una porzione di carne al giorno mentre i legumi, fonte di proteine e preziose fibre, li mangiamo meno di una volta alla settimana - spiega Ghiselli -. Basterebbe sostituire due-tre porzioni di carne con fagioli, lenticchie o ceci per migliorare l’alimentazione e anche dimagrire: abbiamo infatti il poco invidiabile primato della popolazione più sovrappeso d’Europa». Questo probabilmente anche grazie all’amore per le bevande zuccherate: il 10-15 per cento degli italiani consuma quotidianamente bevande a base di cola o succhi di frutta, un vero concentrato di calorie. Elena Meli


tratto da: http://www.corriere.it

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