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IL VINO ROSSO, AMICO DEL CUORE

2019-11-23 12:22

Admin

Cibo e Salute, REDAZIONALI,

IL VINO ROSSO, AMICO DEL CUORE

Nelle giuste quantità il vino rosso aiuta a mantenersi in salute e ad invecchiare bene.

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Il vino rosso aiuta a mantenersi in salute e ad invecchiare bene. Se in passato erano già note le proprietà benefiche di questa bevanda, è tuttavia molto recente la reputazione del vino, quello rosso in particolare come "alleato della salute". Nella seconda metà del XX secolo, la ricerca Seven Conutries Study mise a confronto le abitudini alimentari, lo stile di vita e l’incidenza di malattie cardiovascolari di diverse popolazioni. Da questo e altri studi epidemiologici, è emerso il cosiddetto "paradosso francese". Si è accertato infatti che i nostri vicini d’oltralpe subiscono di meno le insidie del colesterolo, nonostante abbiano una dieta di grassi saturi di origine animale. Il merito sarebbe del vino che accompagna i loro pasti. Sembra dunque che questa bevanda abbia un effetto protettivo sul cuore e sulle arterie grazie alla presenza di alcune particolari sostanze, i polifenoli e i flavonoidi, potenti antiossidanti che contrastano l’azione dannosa dei radicali liberi. Questi miracolosi amici del nostro organismo impediscono ai grassi tra cui il colesterolo LDL di ossidarsi e di formare placche nelle arterie. Non solo, alcuni falvonoidi, tra cui la quercetina, sono un valido alleato nella prevenzione dell’infarto proprio grazie alla loro azione antiaggregante sulle piastrine. Ma c’è di più. Durante la fermentazione alcolica diversi flavonoidi vengono liberati dagli zuccheri che sono loro legati. In questo modo aumenta la loro biodisponibilità; e qui risiede il vantaggio di bere vino piuttosto che mangiare semplicemente uva. Inoltre, durante l’affinamento e l’invecchiamento del vino, mentre una parte di fenoli più semplici si perde, un’ulteriore serie di reazioni porta alla formazione di nuove molecole più grandi, che sembrano attive. Per tanto, bere un bicchiere al giorno di vino rosso, rigorosamente durante il pasto, comporta un’azione antiossidante dei polifenoli e flavonoidi durante la digestione direttamente sui grassi contenuti nel cibo.Il secondo consiglio è di berlo regolarmente poiché le catechine (tra i polifenoli più abbondanti nei vini), vengono eliminate dall’organismo assai rapidamente, in circa otto ore . Per tale ragione un bicchiere consumato ogni tanto, non è sufficiente a mantenere costante il loro livello e allontanare il rischio di malattie cardiovascolari.


RESVERATROLO E INFLUENZA

In vista degli inevitabili raffreddori che colpiscono in questa stagione e dell’implacabile influenza invernale, la notizia che il resveratrolo, contenuto nella buccia d’uva, ci difende dal virus non può che farci piacere. La prima regola per combattere i malanni invernali è seguire il più possibile, uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta, che garantisca un adeguato apporto di zinco, vitamine e resveratrolo, sostanza dimostratasi molto efficace nell’aumentare le difese immunitarie del corpo umano. Il resveratrolo è una sostanza presente in circa settanta piante, ma particolarmente abbondante nella buccia dell’uva e si è rivelata una sostanza molto efficace per contrastare i virus influenzali. Diversi studi hanno documentato l’efficacia del resveratrolo nei confronti di ceppi virali tra cui Herpes virus, Cytomegalovirus e virus dell’influenza. Ma non solo: la sostanza offre anche una protezione cardiovascolare, cerebrale e antitumorale. Nello specifico, la molecola esercita una protezione cardiovascolare perché inibisce l’aggregazione delle piastrine, l’ossidazione del "colesterolo cattivo" LDL e riduce la sintesi di alcuni lipidi e molecole che promuovono l’infiammazione e l’arteriosclerosi. Questa sostanza, inoltre, protegge il cervello e svolgerebbe anche un effetto scudo nei confronti dell’Alzhaimer. Il resveratrolo, è in grado di inibire anche alcuni eventi cellulari associati all’insorgenza, ma anche al progredire di tumori. Quanto al virus dell’influenza, il resveratrolo impedisce al virus di replicarsi all’interno delle cellule dell’epitelio respiratorio: a contatto con le cellule infettate dal virus, la molecola inibisce l’enzima proteinchinasi C e la successiva cascata intracellulare di segnali, che porta alla diffusione delle particelle virali.

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