Parlare di Macrobiotica significa conoscere, sia pur in modo superficiale, George Ohsawa e sapere chi era: Medico e filosofo giapponese, il suo vero nome è Njioiti Sakurazawa, nato a Kioto nel 1883, morto a causa di un incidente a Tokio nel 1966, ancora nel pieno delle sue forze fisiche e mentali. Ohsawa non è il fondatore della Macrobiotica perché la Macrobiotica è una filosofia orientale che risale a 5000 anni fa.
La parola Macrobiotica deriva dal greco e significa "grande" "lunga vita" da macro=grande e bio=vita; Macrobiotica significa dunque arte di ringiovanire o almeno mantenersi a lungo.
La Macrobiotica fu, in un certo senso, riscoperta da Ohsawa che, per le sue cure mediche, non prescriveva quasi nessun rimedio, soprattutto evitava l’uso di medicinali e raccomandava una disciplina alimentare e un cambiamento totale della dieta. Ohsawa fu molto conosciuto anche in occidente e specialmente in Francia perché vi studiò a Parigi per molto tempo, viaggiò nel mondo diffondendo ovunque le sue teorie. Dal punto di vista della cucina Macrobiotica, Ohsawa arrivò al perfetto connubio tra filosofia e cucina. I monaci giapponesi Zen seguono ancora nella loro cucina antiche tradizioni orientali, l’alimento base è il riso naturale bruno o il grano e altre pietanze semplici e naturali in cui è racchiuso, pare, il segreto dell’equilibrio e della serenità. Seguace di queste regole, anche per Ohsawa la cucina Macrobiotica è un messaggio all’Umanità e benché si tratti in pratica di uno speciale tipo di dieta, la sua cucina deriva da esperienze spirituali. Ohsawa sosteneva che seguendo le sue teorie filosofiche e adottando l’alimentazione Macrobiotica gli uomini sarebbero più liberi, sereni e più felici.