Conosciuto anche come Dente di leone o Soffione, il Tarassaco è un’Astracea molto diffusa nei prati concimati, tra i ruderi, negli orti, vicino alla abitazioni, dal piano sino a 1700 m. di altitudine. Si presenta come pianta erbacea a radice fittonante più o meno ramificata. Fiorisce quasi tutto l’anno con preferenza in primavera. Le foglie giovani vengono utilizzate nell’alimentazione come verdura sia cotte che crude. Dal punto di vista erboristico il Tarassaco presenta molteplici indicazioni. La radice è considerata tonica, febbrifuga, stomatica, depurativa e lassativa ed in special modo diuretica. I decotti dell’intera pianta sono utili negli ingorghi del fegato e della milza. Il decotto di radice è utile contro i dolori prodotti dai calcoli renali. La droga è costituita dal rizoma raccolto da maggio a novembre e contiene vitamine A, B, C, D, PP.
Ha proprietà amaro-depurative, diuretiche e lassative, digestive, toniche, depurative: riduce inoltre il tasso di colesterolo nel sangue. Viene usata in casi di itterizia, calcoli biliari e disturbi del fegato: combatte le malattie e gli sfoghi della pelle. Le foglie raccolte in aprile-maggio contengono molta vitamina C. I boccioli possono essere conservati sotto aceto. L’infuso di fiori in cosmesi è utilizzato per schiarire le lentiggini.
Decotto: Bollire per pochi minuti in una casseruola 3/4 cespi di Tarassaco compresa la radice. Spegnere il fuoco e lasciare riposare per un quarto d’ora: bere tre tazze al giorno prima dei pasti.
Vino medicato: Macerare per una settimana 50 gr di radici essiccate e tritate in un litro di ottimo vino bianco secco, di buona gradazione alcolica: bere un bicchierino ad ogni pasto.